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La perversa idiozia delle monete locali e l’auritismo sfruttati dal clero e dai servizi segreti per annacquare la lotta alle banche e fermare me. ALM

 

Mentre Auriti era un gentiluomo ed un importante pensatore, l’odierno auritismo – naturalmente con l’eccezione dei moltissimi in buona fede – è solo una delle tante maschere di quel conservatorismo che, dal 1985, lotta per irretire il dissenso che via via causo con i miei scritti ed i miei video e dirottarlo sul binario morto della ‘rivoluzione per non cambiare’, per poi rinchiuderlo nei noti ‘steccati’ politico/movimentistici di buonismo e luoghi comuni e farlo decantare.

 

 

Luoghi comuni tra i quali la perversa idiozia delle monete locali, sfruttata perché implica l’accettazione del signoraggio. Oltre ad essere, peraltro, di ben difficile attuazione. Idiozia che serve a distogliere dalla facile soluzione della confisca penale delle quote private della Banca d’Italia, che anche l’auritismo avrebbe avuto la forza di causare, ma i cui ‘vati’ si sono ‘stranamente’ sempre guardati bene dal perseguire veramente, perché dire qualche infuocata parola ogni tanto, come fanno anche i grillini, non è certo il modo di affrontare il problema.

 

 

Confisca realizzabile infatti solo se diviene il nucleo della lotta a partire, ad esempio, da un presidio permanente dinanzi alla Procura di Roma accusando i magistrati di collusione culturale con le banche: cose che, se non è vengono fatte, non è certo per dimenticanza..

 

 

D’altra parte, se Auriti e le sue denunzie contro le banche fossero stati sostenuti da un millesimo di quelli che ora sono stati folgorati dall’auritismo avrebbe battuto il signoraggio in un attimo, ma, come ogni innovatore, era invece isolato e misconosciuto.

 

 

Sennonché, dal 2007, quando pubblicai il documento sul signoraggio, e soprattutto l’inveramento, e poi dal 2010, quando resi noto il signoraggio al mondo con i miei video, l’auritismo è dilagato, per contrastare le mie proposte e me, sfruttando molto il senso religioso della gente, con il sostegno dei poteri clerico/bancari nonché di quegli ambienti deviati dei servizi segreti a cui è notoriamente legato un certo fondamentalismo pseudo cattolico ‘ferventemente’ auritiano e molto attivo in internet.

 

 

D’altra parte il conservatorismo (che è per forza di cose filo bancario, perché tutto è basato sulle banche) diventa sempre più improponibile, sicché, per continuare a riuscire ad ingannare, ha bisogno di maschere sempre più subdole e ‘insospettabili’.

 

 

Un conservatorismo che non è poi per niente cattivo, ma è solo atterrito del pur indispensabile cambiamento che propongo, e per di più mi ama ed ha per me un sia pur sottaciuto grande riguardo, perché è conscio della fondatezza e dell’importanza delle mie tesi nei vari campi.

 

 

Un amarmi che lo rende perfido, perché la perfidia è una forma emotiva rivolta a coloro che amiamo ma dai quali vorremmo essere amati diversamente o di più; per cui, se li dominiamo o abbiamo su loro un qualche potere, lo usiamo per perseguitarli con una ferocia tanto maggiore quanto più li amiamo e li vogliamo, perché, siccome il movente della perfidia non è l’odio ma l’amore, essa rende feroce chi la esercita perché si sente coperto dall’alibi affettivo e giustificato dall’amore negato o tradito.

 

 

Un tipo di ‘auritismo’ che, da ultimo, vistosi ‘perso’ in seguito alla pubblicazione dell’ultima versione del mio documento sul signoraggio, in cui ho sviluppato più ampiamente il tema dell’inveramento, sta cercando di trasformare quello che dovrebbe essere un confronto scientifico in una lotta tra il bene e il male, in cui, naturalmente, io sono il male, come dicevo recentemente anche a quella mente illuminata di Padre Quirino Salomone, sicché non mi resta che rallegrarmi che non vi sia più l’inquisizione, altrimenti sarei certo finito al rogo..

 

 

21.7.2015
Alfonso Luigi Marra

 

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