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Marra: Dai black bloc ai bravi ragazzi: inutilità, anzi utilità per il regime, delle attuali forme di dissenso

 

Si vede bene dalle movenze che i cronisti che commentano lo svolgersi delle manifestazioni sono in realtà concitati per l’incremento degli ascolti, non certo per la ‘terribilità’ dei fatti che accadono: qualche vetrina o anche qualche testa rotta in un paese nel quale muoiono una quindicina di persone al giorno di incidenti automobilistici senza che importi un fico a nessuno.

 

 

Black bloc, no tav, ragazzi dei centri sociali, ragazzi di Casapound, bravi ragazzi, operai, i cui canti e balli di protesta vengono ingoiati dal regime come cioccolatini che lo rincuorino dalle amarezze di un tran tran divenuto drammatico anche per il potere bancario e i suoi scherani (vedasi la tragicomica deriva del bilderberghino Monti).

 

 

Regime che usa questi i cortei come valvola di sfogo e per dare alla gente la sensazione che si possa protestare..

 

 

Cosa bisognerebbe fare? Bisognerebbe iniziare a esercitare ogni sorta di pressioni (legittime, innanzitutto perché le illegittime te le rivoltano contro) sulla magistratura perché smetta di occuparsi di processi diversivi, e inizi il processo all’illiceità bancaria, a partire del signoraggio, confiscando penalmente le quote private della Banca d’Italia e quindi, automaticamente, anche di quel 15% circa della BCE di cui la Banca d’Italia è proprietaria.

 

 

Tra queste forme di pressione, consiglierei un presidio permanente dinanzi al Tribunale di Roma con i cartelli «Abbasso la magistratura, collusa con le banche», e con il lungo elenco dei reati che i PM e i giudici consentono, anzi difendono, con la loro inerzia, per motivi meglio noti a loro.

 

 

Lungo elenco di reati tra i quali innanzitutto proprio il nicchiare da parte dei magistrati.

 

 

Magistratura che, se spinta adeguatamente attraverso la pressione sociale, è in grado di cambiare il mondo in un giorno, perché, se ad esempio un Comune o un burocrate non fanno quello che devono fare, è solo perché tu non puoi ricorrere alla giustizia; ma se una causa, invece di durare anni, durasse giorni, tutti, e innanzitutto gli enti pubblici, si guarderebbero bene dal non fare in maniera esemplare il loro dovere.

 

 

Un far funzionare la giustizia che è facilissimo, perché la verità è che fanno un enorme sforzo per far sì che non funzioni, perché tutto cambierebbe anche solo aprendo i processi alle prime cinquanta questioni più importanti.

 

 

Prime 50 questioni tra le quali, diciamo cinque, riguardano le banche (anatocismo, accredito differito dei versamenti, commissioni di massimo scoperto, tassi passivi esosi su prestiti di denaro altrui, tassi attivi infimi, nonostante usino i soldi altrui per i prestiti ecc.), e risolvere le quali, anche senza toccare il signoraggio, basterebbe a spostare sei, settecento miliardi annuali dalle banche alla società, e quindi a risolvere tutto.

 

 

E nel mentre i cortei passeggiano..

 

 

22.10.2013

 

 

Alfonso Luigi Marra

 

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