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LA CRISI ATTUALE E L’INDEBITAMENTO INEVITABILE

 

La crisi attuale è figlia inevitabile del sistema economico e specificamente monetario che ai nostri giorni è considerato come il sistema naturale e imprescindibile che regola la nostra vita individuale e sociale. Ma tale sistema è fallace, come dimostrano anche i fatti, e ciclicamente, a livello aggregato, ci ritroviamo a fare i conti con  “la crisi”.  Ma cos’è la crisi e come e perché si genera? La risposta risiede nell’analisi del sistema monetario.Semplificando, all’atto della creazione, che avviene dal nulla, la moneta viene  addebitata  dalla Banca Centrale – che, per chi ancora non lo sapesse, è privata –  per mezzo di intermediari – che altro non sono se non gli istituti bancari minori – agli Stati che la pagano attraverso l’emissione di promesse di pagamento equivalenti alle cambiali, i Buoni Ordinari del Tesoro.  Per un’acquisto di 1 miliardo di euro, lo Stato promette di pagare ad una data scadenza l’importo di 1 miliardo maggiorato degli interessi stabiliti dal cosiddetto “mercato” – che  in primis  altro non è se non il sistema bancario – all’atto dell’acquisto. A questo punto, è necessario fare un ulteriore sforzo di semplificazione ed immaginare, per facilitare la comprensione del meccanismo sotto analisi, di trovarsi nel primo anno di attività della Banca Centrale, che questa emetta ad inizio anno e per l’intero anno solo la simbolica somma di centomila euro prestandola allo Stato e che ne chieda la restituzione a fine anno gravata di interesse, qualsiasi esso sia, anche il più piccolo… Va da sé che la restituzione è impossibile in quanto la massa monetaria emessa è inferiore a quella richiesta indietro, e lo Stato altro non potrebbe fare se non richiedere un ulteriore finanziamento per ripagare gli interessi e ciò in via perpetua incrementando il debito ineluttabilmente. In una economia così semplice si scoprirebbe subito che il funzionamento, utilizzando un eufemismo, è nella pratica impossibile…In un’economia sviluppata e ramificata in tutte le sue molteplici accezioni, invece, è più difficile rendersi conto dell’impossibilità del regolare funzionamento di un siffatto meccanismo e gli economisti classici attribuiscono le crisi ai cosiddetti “trend” o “corsi e ricorsi” storici…Per il momento storico attuale sarà un atto rivoluzionario dirlo, ma non è proprio così che stanno le cose. Lo stesso discorso può essere fatto relativamente agli altri creatori di moneta dal nulla, gli istituti bancari minori che, attraverso il meccanismo della riserva frazionaria, tra l’altro soggettivamente interpretato, creano moneta dal nulla –  ex nihilo –  e la prestano applicando un tasso di interesse che genera il meccanismo spiegato dell’impossibilità della restituzione, a livello aggregato, del monte debiti complessivo oltre che il suo continuo aumento a causa dello stesso meccanismo descritto più sopra con riferimento alle banche centrali. Essendo la base monetaria – costituita dal circolante sommato alle riserve detenute dalle banche presso la banca centrale – costantemente e consistentemente inferiore al monte complessivo dei debiti – sia nazionali che privati – a causa della distorsione economica dell’applicazione del tasso di interesse in fase di emissione-creazione della moneta, sarà sempre impossibile essere in grado di restituire tutta la moneta ricevuta in prestito; l’applicazione di tale meccanismo rende il debito pubblico – oltre che il debito privato complessivo – un debito inestinguibile, autoalimentante e sostanzialmente “detestabile” cioè un debito il cui ripagamento può essere legalmente rifiutato. Più passa il tempo, più il debito complessivo aumenta il suo divario con la base monetaria – che rappresenta, in parole semplici, tutta la moneta in circolazione – e più è necessario crescere e, quindi, consumare ed essere tassati per permettere allo Stato di restituire alle varie scadenze il debito contratto per l’acquisto di moneta, che potrebbe tra l’altro stampare e creare autonomamente, ma questo è un altro discorso. L’aumento di tassazione, unitamente alla programmata e voluta stretta creditizia alle imprese ed ai privati cittadini, genera carenza di liquidità, insoluti, licenziamenti, chiusura delle aziende e, in generale, aumento della povertà che si ripercuotono, in un vorticoso circolo di avvitamento, su tutta l’economia. Tutto ciò viene ciclicamente ed artificialmente programmato e realizzato allo scopo di diminuire il monte debiti complessivo, quando arrivato a livelli critici, attraverso i fallimenti delle imprese; fallimenti che permettono legalmente di ridurre, se non azzerare, i debiti – del fallito, però, verso i suoi creditori e non certo degli Stati verso i banchieri centrali – così riducendo l’ammontare complessivo aggregato dell’indebitamento riportandolo ad un livello gestibile da cui poter ripartire per la sistematicamente necessaria, e planetariamente insostenibile, crescita. Ecco quindi perché i sistemi macro-economici odierni hanno la necessità di crescere continuamente per sostenersi: per il dover ineluttabilmente rincorrere il pagamento dei debiti comprensivi di interesse con minor moneta a disposizione di quanta se ne debba complessivamente restituire. Oltre ad essere imperfetto e non funzionale allo sviluppo sostenibile dell’umanità, tale sistema, edulcorando consistentemente il predicato utilizzato, quantomeno “maleodora” da lontano, molto lontano. Per cui, imprenditori, operai, dipendenti, professionisti e in generale chiunque non abbia la possibilità di lavorare o lavori ma si trovi in forte difficoltà in questo periodo storico, non si affliggano… La causa di tutti i mali connessi all’economia, al lavoro, alla finanza è strettamente legata al sistema monetario e bancario che sono fallaci e vistosamente imperfetti, ad essere buoni nel qualificarli, ma si potrebbe dire di molto peggio… Dobbiamo solo trovare le forze e le competenze a livello globale per modificarlo e migliorarlo dopo averne compreso i meccanismi elementari.

 

 

Dr. Pierluigi R. Antenucci

 

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